Conclusi i lavori di istruttuoria relativi ai progetti presentati tramite Bando Emblematici Minori 2018, di seguito le iniziative selezionate:

  1. Unione Montana Valgrande e del Lago di Mergozzo (Cambiasca) per il progetto CO.LO.N.I.A Pian di Boit – Collaborazioni locali per nuove iniziative associative a PIan di Boit (€ 69.000).
    Il progetto mira a rendere l’alpe Pian di Boit un luogo di presidio attivo dei valori e della cultura delle comunità delle valli verbanesi, per i quali l’alpe ha un ruolo simbolico, attraverso la sperimentazione e la pratica culturale, ambientale, turistica sostenibile. In particolare, l’intervento di ristrutturazione di un edificio rurale in stato di degrado permetterà, contribuendo alla conservazione di una struttura architettonica tradizionale, di ottenere un nuovo spazio che diventi “bene comune” la cui gestione sia condivisa dalle realtà associative del VCO le quali, sinergicamente e in rete, lo renderanno vivo e attivo con nuove attività e servizi di vario tipo, a beneficio di tutte le comunità del territorio.

     
  2. Consorzio Sociale Società Consortile Cooperativa Onlus (Verbania) per il progetto "SocialHub VCO" (€ 200.000).
    La Parrocchia di San Bernardino nel Comune di Verbania necessita di rigenerare il Centro di Incontro di Sant’Anna che, dopo oltre due decenni di attività parrocchiale orientata ai giovani ed alla comunità locale, deve rilanciare una propria offerta di servizi sociali congrua con i bisogni attuali della comunità. Nel corso del 2016 e 2017 la Parrocchia ha richiesto al Consorzio di promuovere una innovativa gestione del Centro che riproponesse i valori di solidarietà e incontro con l’altro in chiave laica e cooperativistica. I due enti hanno cercato di comprendere il genere di apprezzamento che ciò potesse generare nel tessuto istituzionale (Comune di Verbania), cooperativo, associativo e parrocchiale, raccogliendo numerose manifestazioni di sostegno.Coinvolgendo cooperative e professionisti sul Territorio è stato possibile giungere ad un progetto di riordino degli spazi, funzionale al rafforzamento delle attività ancora vive e al lancio di attività innovative atte ad aumentare l’utilizzo della struttura. Il futuro del Centro di Incontro Sant’Anna si profila così in un Social Hub, attrattivo dal punto di vista della struttura e ricco di attività culturali, di cui il mondo della cooperazione sarà perno, promotore di progettualità e iniziative. Il progetto che nasce da un lavoro condotto nell’estate del 2016 con 6 centri di accoglienza straordinaria del VCO (Associazione Gruppo Abele di Verbania Onlus, Istituto Sacra Famiglia e le Cooperative Sociali Synergie, Xenia, Azzurra e La Bitta) ha permesso di identificare alcune linee strategiche di azione del Consorzio utili al processo di integrazione degli ospiti dei centri.

     
  3. Ass. Centri del VCO Onlus (Domodossola) per il progetto " Un luogo per tutti – per incontri di comunità inclusivi e solidali" – ristrutturazione edilizia di fabbricato esistente con ampliamento funzionale (€ 270.000).
    Si tratta di un progetto di ampliamento e ristrutturazione del Centro di Riabilitazione Neuropsicomotoria e di Neuropsichiatria Infantile di Domodossola gestito dall'Associazione.Le superfici dell’immobile, reso disponibile dal comune di Domodossola, sono soggette ad interventi di ristrutturazione per ridisegnare parte degli spazi al fine di adeguarli alle nuove esigenze fissate dagli obiettivi del progetto. È inoltre previsto un ampliamento della struttura con la realizzazione di un avancorpo della superficie utile di circa 75 mq. Le nuove opere sono strutturalemnte indipendneti da quelle esistenti, a presenza di un giunto di separazione fra l'edificio attuale e la parte di ampliamento garantisce tale indipendenza, evitando la trasmissione di sollecitazioni fra le due strutture. È prevista la rimozione degli attuali pavimenti e la realizzazione di una soletta areata di isolamento, la sostituzione dei serramenti, la realizzazione di nuovi impianti idrico sanitario, di riscaldamento e elettrico.
    La struttura  offre condizioni uniche per l’utenza in età scolare in quanto ubicata all’interno di un plesso comprendente scuola dell’infanzia, elementare e media e situata nelle immediate vicinanze degli istituti. Attualmente sono in carico al Centro: 490 utenti, di cui 400 in età evolutiva (0-18 anni) con disabilità gravi e disturbi evolutivi di apprendimento neuropsicomotori ed emotivo-relazionali, 90 adulti che continuano ad essre seguiti sin da piccoli in quanto non hanno ancor raggiunto una sufficiente autonomia o con patologie degenerative emerse in seguito, circa 50 bambini/ragazzi che attendono di essere presi in terapia e con famiglie disagiate, alunni delle scuole segnalati dagli insegnati che presentano difficoltà relazionale e/o di apprendimento con certificazione B.E.S. Una fascia sempre più ampia di persone rischia di restare ai margini, in lunghe liste di attesa perchè i servizi sociali e sociosanitari, a causa della ristrettezza di risorse, sono saturi. i più penalizzati da questa situazione sono purtroppo le fasce deboli, come adulti con disabilità e  bambini in fase evolutiva, momento in cui l'interdipendenza delle varie funzioni fa sì che un defici di un'area funzionale si ripercuota negativamente su tutte le altre.

     
  4. Divieto di Sosta Società Cooperativa Sociale (Verbania) per il progetto "Casa Ceretti Social Bakery" (€ 130.000).
    Il progetto presentato, in coerenza con la mission dell'ente, riguarda gli spazi afferenti la residenza di Elide Ceretti, con l'intento di promouovere una serie di azioni che partendo dall'avvio di una nuova attività comemrciale (social backery in cui offrire prodotti realizzati dal laboratorio di produzione dolciaria banda biscotti) possano promuovere e stimolare una nuova partecipazione degli abitanti del quartiere. Grazie a ciò si intende favorire al contempo il consolidamento dello storico progetto della cooperativa, ma anche e soprattutto la creazione di nuovi posti di lavoro a favore di persone a rischio di marginalità sociale. Unitamente a questo scopo, prettamente rivolto verso "l'interno" della casa, una seconda parte della proposta riguarda l'implementazione di una strategia di sviluppo della comunità, che adotti modalità operative flessibili e decentrate, in un contesto vicino alla quotidianità del quartiere che si fondi su reti miste, tra soggetti diversi.