Progetto “Sicuri in montagna”: obiettivo raggiunto.

Quattro nuovi ponti radio digitali per il soccorso alpino della X Delegazione Valdossola

La sicurezza in montagna passa anche dalla tecnologia con cui sono dotati i volontari chiamati a intervenire in casi di emergenza. E’ questa la finalità del progetto «Sicuri in montagna» del X delegazione Valdossola del soccorso alpino che è pronto a partire grazie al contributo della Fondazione Comunitaria del Vco che con 40 mila euro copre un’ampia fetta di un progetto da 51 mila euro.

Il primo passo sarà sostituire i 4 ponti radio analogici che oggi coprono l’intero territorio del Vco con nuovi ponti digitali, che permetteranno l’utilizzo di radio tecnologicamente avanzate.

Nell’ambito del progetto Sicuri in Montagna in cui la Fondazione Comunitaria VCO è partner principale del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese, è stato raggiunto un importante accordo di finanziamento per un progetto di aggiornamento tecnologico della rete radio provinciale ad uso soccorso Alpino.

Il determinante contributo della Fondazione Comunitaria del VCO – afferma Matteo Gasparini – Delegato X° Delegazione Valdossola SASP – senza la quale non sarebbe stato possibile aggiornare le infrastrutture, ci permetterĂ  di sostituire i 4 ponti radio che coprono l’intero territorio provinciale e che sono attualmente analogici, con nuovi ponti digitali, che permetteranno l’utilizzo di radio tecnologicamente avanzate. Con questi nuovi apparati si avrĂ  sempre, ad esempio, l’esatta posizione del soccorritore che utilizza una radio dotata anche di ricevitore satellitare.

La Fondazione partecipa al progetto con € 40.000, permettendo di raggiungere la quota di € 51.000 necessari all’operazione del Soccorso Alpino e Speleologico Piemonte – CNSAS.

Grazie al sostegno di Fondazione Cariplo e Fondo Infrastrutture.

Il progetto consentirà inoltre di integrare nei quatto ponti, anche il Canale E (canale di Emergenza) che consentirà a chiunque (previa registrazione) di poter accedere ad un canale di libero accesso per le richieste di soccorso (canale già in uso in Valle d’Aosta, Francia e Vallese).

Con questi nuovi apparati si avrà sempre l’esatta posizione del soccorritore che utilizza una radio dotata anche di ricevitore satellitare e saranno anche in collegamento i rifugi del CAI.

Inoltre le undici stazioni territoriali presenti nel VCO (Baceno/Devero, Bognanco, Domodossola, Formazza, Macugnaga, Omegna, Ornavasso, Valgrande, Valle Vigezzo, Varzo, Villadossola/Antrona) saranno dotate di un primo kit di radio che saranno messe a disposizione dei volontari.

La Provincia del VCO sarà la prima in Piemonte a dotarsi di tale tecnologia, che anticipa un progetto di più ampia scala per la sostituzione dei ponti da analogici a digitali con l’integrazione del canale E su tutto il territorio regionale, creando una rete radio che comprenderà anche i rifugi CAI e consentirà una rete radio capillare, sinonimo di sicurezza per tutti gli utenti della montagna.

Con questo finanziamento, sarĂ  possibile inoltre dotare le 11 stazioni territoriali, di un primo Kit di radio a disposizione dei volontari.

La Fondazione Comunitaria del Vco, dichiara il presidente Maurizio De Paoli, è stata ben felice di poter aderire alla richiesta della Delegazione Val d’Ossola del Soccorso Alpino, consapevole del ruolo prezioso e insostituibile di questi straordinari volontari sempre pronti a intervenire in aiuto di chi si trovi in difficoltĂ  sulle nostre montagne.

STORIA ED EVOLUZIONE

Il Soccorso Alpino è parte integrante della storia delle Alpi e delle valli dell’Cusio, del Verbano e dell’Ossola, poiché la solidarietà è vecchia come le montagne e gli uomini che le hanno abitate.
Un tempo non esisteva nessuna organizzazione ma, in caso di incidente, la comunità rispondeva. Venne poi l’alpinismo e con esso il problema del soccorso portato in ambienti estremi. Furono sempre gli abitanti del luogo: guide, cacciatori, cercatori di cristalli a essere chiamati per primi a difficili missioni. Nella prima metà del Novecento singole esperienze pionieristiche di organizzazioni di soccorso in montagna furono sperimentate in alto Adige, in Trentino, nel Biellese e a Torino, ma mancava un’organizzazione nazionale e centralizzata che codificasse regole e metodiche di intervento.
Nel 1954 il Club Alpino Italiano istituì ufficialmente il “Corpo Soccorso Alpino”, oggi CNSAS (Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico).

Il Soccorso Alpino italiano nacque in Val d’Ossola.

Dal 4 all’11 settembre 1954, al Grand Hotel Milano di Bognanco si tenne il 66° congresso nazionale del CAI.
Qui, nell’euforia della notizia dell’avvenuta conquista del K2 ad opera della spedizione guidata da Ardito Desio, tutti gli alpinisti intervenuti decisero di inviare una mozione alla presidenza generale del CAI affinché si desse vita al Corpo Soccorso Alpino, decisione che fu assunta dal consiglio centrale del CAI nella riunione di Bergamo del 12 dicembre 1954. A dirigere l’organizzazione del nuovo Corpo si soccorso in montagna fu chiamato il trentino Scipio Stenico.
L’Italia venne divisa in Delegazioni e la Decima fu quella della nostra zona: la “Valdossola” che comprendeva il territorio montuoso dell’allora provincia di Novara, che ebbe come primo delegato Paolo Bologna.

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causale: “Sicuri in montagna

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